Core
I primi passi.
Il progetto Inside The Trees è ancora una carta bianca. Il momento di svolta dal mio stile pittorico precedente è avvenuto quando ho sentito l'esigenza di valorizzare ogni aspetto della pittura; inizialmente presa dall'istinto e dal bisogno di dare corpo e immagine alle emozioni che avevo sigillate dentro di me non mi sono preoccupata del "modo", ma piuttosto di aprire una diga che le tratteneva, così hanno cominciato a scorrere come un fiume in piena. Esattamente come un bisogno. Soddisfatta questa necessità ho sviluppato nel tempo la convinzione che la pittura per me dovesse essere un percorso evolutivo prima di tutto interiormente e poi stilisticamente e tecnicamente. Nasce con queste intenzioni la serie Over The Roots, una serie di dipinti sul tema dei boschi, dove gli alberi sono di volta in volta le mie sensazioni, il mio corpo, i miei momenti, le situazioni che attraverso, la mia vita. Tecnicamente abbandono il colore acrilico per il più caldo e intenso olio; sospendo l'uso del pennello per raccogliere quanta più materia mi è possibile con la spatola; creo i miei fondi preferibilmente su tavole in legno rispettandone i mutamenti, i nodi, le imperfezioni e nel caso non vi siano mi servo della materia pittorica per crearli. La materia si fa spessore e calore, si fa vento e pieghe, intrico di rami e stecchi, sfondo e atmosfera. E' in questo senso che i miei alberi sono io, non come paesaggio ma come corpo, vene, muscoli, organi, sangue, linfa. Se in quel momento ancora non si affacciava l'idea del progetto nel quale sarebbe nata dagli alberi e negli alberi una creatura femminile c'era già comunque un'identificazione chiara con il "corpo albero".
L'idea prende forma
Sorge l'esigenza di mettere in ordine i pensieri. La serie Over The Roots ha appena visto la luce, partorita dopo una lunga gestazione in cui da una parte le mie mani, la mia testa e il mio cuore mi spingono verso una direzione completamente nuova che praticamente modifica a piccoli passi il mio modo di dipingere; dall'altra la mia anima percepisce chiaramente che si tratta dell'evoluzione di un feto che sta diventando persona. Tutto quello che avevo dipinto fino a quel momento mi aveva trascinato forse inconsapevolmente a questo parto. E' solo una svolta, bhè per me non è poco. E' una crescita personale. Così sorge a questo punto un problema di ordine. Metto in fila nella mia testa tutte le idee e quello che ottengo è una lista di obiettivi. 1. Ho bisogno di ampliare la mia visione e di renderla più comprensibile a chi osserva. (Il mio primo genere era troppo "intimista"). 2. Ho bisogno di toccare, conoscere e annusare una materia calda e imparare a giocare con la luce. 3. In che modo io identifico me stessa con l'immagine albero e come posso trasmettere le mie sensazioni attraverso la materia, la luce, la forma. 4. Prendere un pochino di distanza dall'idea troppo personale di sradicamento e ampliare la mia visuale. 5. Applicare lo stesso concetto di identificazione sul corpo di un'altra persona perchè possa svilupparsi ed evolvere in un progetto di collaborazione (più teste, più idee). 6. Infine, non circoscrivere la ricerca limitandola alla fusione donna/albero ma cogliere quello che l'immagine finale ci può raccontare, un elemento che stravolge il significato convenzionale di un'immagine statica e finita.
Tanto tempo fa.
I primi passi del progetto, quando ancora non era un vero progetto, sono stati piccoli esperimenti fotografici di sovrapposizioni. Mi sono servita di alcuni autoscatti per imprimere la materia sul mio viso e in particolare sugli occhi. In queste prime fasi era ancora un gioco di sperimentazione, in realtà si andava sviluppando dentro di me un'idea che era già nata molto tempo fa con la nascita delle prime opere pittoriche. L'albero, come rappresentazione simbolica del ciclo vitale se non dell'immagine stessa della vita, ricco e verde e colmo di fronde o secco e sparuto e privo di linfa, è da sempre un simbolo semplice chiaro e forte, usato molto ad esempio in psicologia pedagogica e spesso presente nelle fasi oniriche a spiegare attraverso la sua figura la nostra visione di un momento della vita o le nostre sensazioni riguardo ad essa. Personalmente ho elaborato nel tempo un'identificazione con l'elemento "albero" che è andata al di là della mia semplice visione della vita. L'albero qui sono io. La materia pittorica si fonde e si confonde nei miei occhi, a "sentire", percepire dentro di me, la linfa vitale. I miei alberi sono per lo più senza radici e privi di chioma o, se la hanno, è un intrico di rami spogli che si spingono verso il cielo. Le radici sono dentro di me, mai inserite nel terreno e mai visibili. Credo col tempo di aver interpretato questa mancanza come una mancanza effettiva che ho in qualche modo subito durante la mia prima infanzia, essendo stata "sradicata" da almeno 4 luoghi prima di arrivare "a casa". Ma "casa" per me è diventato ogni luogo in cui sento di appartenere, dovunque e in nessun posto in particolare, neanche alla fine nella casa in cui vivo da anni. Le mie radici le porto dentro di me. La mia casa è dove sto bene. Questo mi ha dato l'opportunità e la curiosità di conoscere altri luoghi e nuove culture, se in un senso mi ha destabilizzato, in un altro senso (che è quello più positivo) non avere questo senso di appartenenza mi fa sentire privilegiata. La curiosità mi spinge alla conoscenza, alla sperimentazione, stimolando il mio senso di apertura e di accoglienza. E' così che io mi identifico nei miei alberi senza radici dai quali poi è nata l'idea di fusione iniziale (questa fotografia). Era ancora un abbozzo di come poi si sarebbe sviluppato un vero e proprio progetto. Nelle fasi successive la donna / albero.
Work in progress
Il progetto è appena cominciato, incerto, a piccoli passi. Dipingo in silenzio, di notte, cercando di percorrere questa strada parallela e personale con le mie gambe, con le mie sensazioni. Il progetto è una collaborazione, una comunione d'intenti, si sviluppa ed evolve insieme al nostro rapporto di amicizia, si nutre della sintonia che percepiamo, migliora ogni volta sotto i nostri occhi. E grazie ai nostri occhi. Ma di notte, quando sono solo io e il progetto è distante, cerco di ascoltare il mio sangue, le mie pulsazioni, mi sporco di colore, voglio che la materia entri dentro di me, che si fonda con il bosco che ho dentro. Così nascono, dove non sono già esistenti, gli sfondi di un paesaggio immaginario, luoghi di un "dentro" che voglio imprimere su un pezzo di legno o su una tela, qualcosa di me che resti nel tempo, un desiderio di immortalità, una presunzione forse, un'esigenza di raccontarsi, di sicuro. E, attraverso i miei paesaggi interiori, raccontare di un mondo parallelo che si faccia arte, sogno, visione, grazia.
Come nasce il progetto Inside The Trees
Il progetto che presentiamo unisce tre espressioni artistiche che qui hanno come tema comune il bosco. I quadri dipinti sul corpo di una modella assumono tridimensionalità, gli alberi prendono vita, l'immagine non è più circoscritta nei confini della tela o del pannello ma diventa senza fine. Il processo è puramente estetico ma racchiude in sè il significato di infinito, l'arte che si espande e si trasforma, che vive attraverso una superficie non convenzionale mantenendo inalterato il suo processo evolutivo, la tecnica e il modo (in questo caso l'uso della spatola, con la quale dipingo le mie opere e con la quale ho truccato la modella). Ho creato il mio make up mescolando polveri e creme e usando la stessa foglia d'oro che uso per i dipinti. A livello visivo volevamo dare l'effetto ottico di un tutto unico dal quale esce una figura quasi magica, una donna/albero che è parte del quadro e allo stesso tempo ne è fuori. Andare oltre la superficie, oltre i limiti imposti dalle dimensioni, sfondare lo spazio, varcare un confine che non è solo tecnico ma anche mentale rappresenta uno "state of mind" che si riflette anche in altre situazioni della vita. Vedere "oltre" (oltre la superficie, le convenzioni, il pregiudizio), sondare luoghi oltre gli spazi imposti, a volte luoghi interiori. La donna/albero è di volta in volta una Madre Terra, una Dea, una Donna che ha in sè la linfa vitale, saldamente radicata a terra e allo stesso tempo innalzata verso il cielo a cercare una sua dimensione spirituale.
Inside The Trees
Il progetto Inside The Trees è frutto di una collaborazione femminile tra una pittrice, una fotografa e una modella. Le immagini pittoriche prendono vita attraverso il volto della modella truccata allo stesso modo degli alberi; la figura femminile è quasi magica, una donna- albero, una Dea, che fa parte del dipinto e ne è un prolungamento. Il bosco si muove ed è vivo oltre lo spazio e la materia pittorica.
Make up in progress.
Per il make up ispirato alla serie dei dipinti ho usato la foglia d'oro che uso nelle mie opere e ho creato con polveri e creme i trucchi nelle tonalità più possibile vicine a quelle dell'olio. Ho truccato la modella con la spatola che uso per i miei quadri perchè lo scopo era "usare" il suo volto come una tela o un pannello di legno, creare una base materica non tenendo conto della fisionomia. L'obiettivo era quello di trasformare una donna in albero e non il contrario, ottenendo l'effetto di una creatura quasi divina nata da questo connubio.
Altre opere
La foglia d'oro.
La foglia d'oro usata nelle mie immagini, e di conseguenza sul corpo della modella, non è soltanto un mezzo per dare luce o impreziosire un dettaglio ma anche e soprattutto un elemento simbolico di spiritualità, un richiamo alla divinità dell'essere femminile, madre/terra, madre universale, madre/natura.
Metamorphosis
Nel progetto Inside The Trees la fotografia Metamorphosis è ispirata al quadro Moon, shine on me. Inside The Trees è un progetto artistico legato all'identificazione della figura femminile con la creatura-albero e concretizzato per mezzo della riproduzione di dettagli pittorici sul viso e sul corpo di una modella.
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