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santabarbara
Nel 1913, con la necessità dello Stato Italiano di costruire uno stabilimento per la produzione di esplosivi lontano dai confini con l’Austria, l’ingegnere Leopoldo Parodi Delfino e il senatore Giovanni Bombrini scelgono la riconversione di uno zuccherificio dismesso in una valle a sud di Roma. L’arrivo dal nord delle maestranze specializzate, alcune delle quali richiamate dal Messico prerivoluzionario, danno vita ad un primo agglomerato urbano, il Villaggio BPD, poi divenuto Colleferro nel 1935. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale la città viene ripetutamente bombardata dall’aviazione alleata e la popolazione trova riparo nei “rifugi”, 6 km di cunicoli scavati sotto il centro abitato. Santabarbara è un percorso di indagine che combina la ricerca d’archivio con una visione fotografica personale e soggettiva per tracciare e oltrepassare i confini di una storia nella storia e nell’attualità dell’industria delle armi italiana.
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Bombardamento aereo della RAF del 28 marzo 1944. L'equipaggio dell'A20 Boston del 12° Comando di supporto aereo ha riferito che quando le loro bombe hanno colpito la stazione ferroviaria a Colleferro ci fu un'esplosione accecante molto probabilmente dovuta ai carri ferroviari carichi di esplosivi.
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Particolare delle pareti del rifugio di Santa Barbara. Durante la guerra la città era pressoché deserta. La parte di popolazione che non aveva potuto allontanarsi aveva portato letti e brande nei rifugi più vicini. Anche gli uffici pubblici, la caserma dei Carabinieri e la Parrocchia si trasferirono nel sottosuolo.
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