il mio nome è Marina. Dittico
L’intento di questo lavoro é quello di creare una storia parallela in cui la verità personale e intima delle persone, si unisce alla storia sociale e pubblica, in un tentativo di fornire una testimonianza altra, rispetto a quelle date dai mezzi di informazione. La memoria è alla base di un innesco di processi relazionali, in cui la dimensione dialogica è data proprio dalla capacità di queste storie di rendersi collettive.
Francesca Biagini, curatrice
Il lavoro è parte di uno piu’ ampio di documentazione sul rito e sulla memoria. Maria Monzecchi rappresenta l’ ultima discendente di una famiglia di poeti contadini, i Sottili –Monzecchi, che componevano in ottava rima.
Nel booklet ho tentato di ritrarla nel suo mondo quotidiano ponendo in risalto il valore simbolico-sociale dei suoi comportamenti giornalieri. Per 30 anni Maria ha distribuito la calza ai bambini del circolo ricreativo del paese che nel dopoguerra aveva fondato, fa la differenziata con attenzione e conserva i tappi delle bottiglie per portarli al Meyer, dimostrando, alla sua eta’, un alto valore civile, tipico dei fondatori della patria e ormai in disuso tra le giovani generazioni.
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