Crepe

Crepe

Nel mondo realmente rovesciato , il vero è un momento del falso.
Guy Debord - la società dello spettacolo- 1967

Crepe è un viaggio intorno ai confini d’Europa, iniziato nell'ottobre del 2015 e ancora in corso. 
Lampedusa, Lesbo, Calais, il mar Mediterraneo, Ceuta, Tangeri, Melilla, Idomeni, Bulgaria, Istanbul ….sono alcuni dei confini attraversati.
Crepe è una narrazione con tre punti di vista: il narratore, io, il mio sguardo, il mio obiettivo fotografico e la mia telecamera; l’interprete che attraversa o vive il confine, e chi guarda.
Un progetto crossmediale e documentario strutturato con tecniche diverse e un equilibrio cercato tra ricerca sociale, reportage e pratiche artistiche.
Fotografie, video, mappe mentali e oggetti appartenuti alle persone migranti costruiscono l'impalcatura della memoria, tasselli utili ad innescare percezioni che animano la declinazione di questo processo storico in atto. Questa grande migrazione.
Le immagini selezionate per la narrazione, si integrano con le mappe mentali dei migranti salvati da Aquarius, il vascello di sos Mediterranee e Medici senza Frontiere o incontrati per le strade di Roma e di Milano. I disegni hanno tutti il medesimo focus: la loro idea di libertà. I migranti sono in seguito fotografati con il loro disegno davanti al viso.
A completare il percorso, ho fotografato gli  oggetti e gli effetti personali perduti dai migranti nel loro viaggio verso le porte d'Europa, che sono stati  raccolti e archiviati dal collettivo Askavusa nel loro quotidiano impegno a Lampedusa per preservare la memoria di questi accadimenti.
La narrazione per immagini scorre intorno a video in cui i protagonisti, ripresi alle spalle con lunghi piani sequenza, raccontano il proprio flusso di coscienza condizionato dalla percezione dei luoghi che attraversano, ad oggi i “ soliloqui itineranti “, sono oltre 70 .
Il confine è un luogo di passaggio, identificazione e contenimento, all'interno del quale si accendono i “riflettori dell'immaginazione” che luccicano di parole come  “invasione” ed “emergenza”, e producono effetti tangibili sulle masse che li osservano: emozione, incomprensione, odio, razzismo, paura e rifiuto.
L'immaginario prodotto stende un velo sul reale, ma inevitabilmente rimangono alcune crepe attraverso cui la verità, come una luce piena di colore, riesce a filtrare.
La strada che ho intrapreso nel mio cammino progettuale cerca la verità lungo quelle crepe.
Crepe, vuole trasformare l’oggetto della sua narrazione in un soggetto narrante. Crepe utilizza un linguaggio transmediale per suggerire un’intera galassia di percezioni, punti di vista diversi, anche molto distanti tra di loro. Crepe è un contributo, uno strumento che dà la possibilità al fruitore, il terzo punto di vista, di declinare il reale e farsi un'idea propria, singola e personale.
Borderblob è un archivio web non lineare, il contenitore, che sto sviluppando assieme al webdesigner imagoeditor, al interno del quale è custodito il contenuto crepe.

Per vedere l'intero progetto :
http://www.andraakunkl.com
http://www.andreakunkl.tumblr.com
http://www.andreakunkl.atavist.com/crepe
http://www.borderblob.com

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Commenti 1

Kappa
7 anni fa
Kappa Pittore
mondiale.... :)

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