just fall
portano tutti,
inesorabilmente, piogge di corpi.
Gradi tempeste, grandinate di uomini.
Corpi su corpi che si sciolgono nella terra lasciando pozzanghere di disperazione e rinascita.
Milioni di menti tra indifferenza, lotta e ricostruzione.
L’azione che ci rende liberi dall’assenza di pensiero, di coscienza.
Conflitto intimo e collettivo non sono concetti separati.
Possiamo prescindere da molte cose ma non da noi stessi.
Un corpo che contiene milioni di vite compresa la nostra.
Rovinose cadute dell’umanità.
“Un sogno questo essere qui. Una battaglia
lieta, a volte con inciampo e bastonate.
Questo essere nel mattino
nell’aperto spazio
addossato a un infinito.
Questo tremare dentro. Premere il pistone
centrale per un presagio di perdita
cadere fra macerie così nostre
un presagio che distacca dallo scenario
la figura nostra e la pianta lateralmente
nelle solitudini. Nello zero.
Questo essere qui ha tutta l’aria
d’un nascondimento così perfetto
che si stacca dai cinque sensi
e scappa fuori dagli assi.
E quel tacere dei morti che non smette.”
Bestia di Gioia
Mariangela Gualtieri
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