Longing for
caught, no captured is the better word. the difference between naked and nude.
but back to scene after the crime, the last metallic moments of dragnet. that sweating hands, iron hammer. the intended number branded forever . til next time tune in.
oh god make me good. to be able to do it. break thru it with you. part that tissue touch mind. decode history memory the common day dream. “
Patty Smith
Witt 1973
Una storia che è la storia di uomini antichi e moderni, la comune miseria dell'esistere che non sconta epoche.
Uomini e donne di molti luoghi hanno attraversato le valli della morte per amore.
La predisposizione oscura dell'animo umano che porta al conflitto e alla catastrofe.
Un uomo che non svela mai il viso come a nascondere una vergogna fluorescente per un torto ancora non commesso, un viso sordo cerca il traguardo di una gara mai corsa.
Una donna risorge dall'uomo come Eva da Adamo, nessuna pura innocenza, nessun colpevole.
La bestia che contiene catastrofe e salvezza.
Scegliere è il punto.
Né vinti né vincitori, è l'abisso dei corpi che conta.
Una forte ispirazione viene dal testo di Federico Garcia Lorca “Nozze di sangue”.
La tragedia ci riporta li dove noi non vogliamo tornare, risveglia le passioni più dense e i dolori più cupi, quale sia la verità non ci è dato sapere. Questo salto nel buio, questa vertigine dello sconosciuto va fino in fondo ai nostri occhi.
Cosa e come guardiamo il mondo mentre noi stessi ci accechiamo?
Possiamo riportare gli uomini agli uomini?
A che prezzo?
Un'indagine dell'animo umano. Mettiamo un corpo che ne comprende tre in un luogo che è spoglio di tutto, un orizzonte limpido.
Spazi aperti, universali, di tutti e di nessuno. Voci che si perdono in una natura che è più forte, come i pensieri nel groviglio del cervello.
Come se a ucciderci fossimo noi stessi, la natura che siamo e combattiamo, l'arma più grande e pericolosa che possediamo.
Quali colpe e quali perdoni chiedere, per cosa? Per chi?
Giulia Spattini
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