La panacea del poeta
despota e finta che ci fornisce la vita mondana e la saggezza possente e inerente all’artista, al poeta; che, oltre al suo valore esplicito e “sentimentalista” vive all’unisono con l’implicito quotidiano, del suo caos, la sua natura, la propria alchimia.
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Il linguaggio monocromatico della mia opera mediante l’impiego della polvere di grafite e dei pigmenti minerali (nel suo stato più puro), è un’invocazione all'essenza della reminiscenza: immagini che, nonostante appaiono velate da un vago fumo, permangono indelebili nella nostra memoria, impresse dal carico emozionale che queste ci provocano.
L’oscurità e la luce non sono altro che l’anima dell’essere. La contraddizione apparente tra un’essenza e l’altra è la dimostrazione palese della natura contrastante che possiede ogni persona.
Commenti 8
Brava Michelle.
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