Non sono un uomo d’estate. E questo, spesso, si riflette nella mia fotografia e mi spinge ad uscire di casa con la fotocamera nelle giornate di pioggia e soprattutto di nebbia, che creano davanti ai miei occhi di fotografo atmosfere magiche: la foschia, in particolare, smussa gli angoli aguzzi di strade e di palazzi, sfuma i contorni di oggetti e persone, e metaforicamente, nel mio immaginario onirico, smussa le lame affilate che inevitabilmente, nel corso della vita, crepano il cuore. Un breve soggiorno a Parigi mi ha permesso di rivivere queste atmosfere, prediligendo inquadrature dove l’elemento umano sia inserito nel contesto urbano ed il colore per meglio evidenziare le luci ed i riflessi notturni nelle varie sfaccettature cromatiche e le tonalità calde delle stagioni autunnali.
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celeste,
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