Ho vissuto nella casa di mio nonno ogni estate e tutte le feste dell'infanzia e dell'adolescenza. Una casa dalle atmosfere magiche, un po’ cupa come cupi sono anche certi ricordi infantili. Persino i racconti di mio nonno alludevano a briganti e a brutali epidemie di peste. Però a me quei racconti piacevano e lo costringevo a raccontarmeli all’infinito in un gioco tra finzione e realtà. E’ sempre stata la casa dei fantasmi e delle streghe e persino di personaggi strani venuti da chissà dove che nel buio, nel passaggio da una stanza all’altra, potevano seguirti e magari anche sfiorarti una mano. In quella casa immensa, simile ad un castello, si aveva, in realtà, sempre l’impressione di essere seguiti o spiati, non si era mai tranquilli fino in fondo, soprattutto di notte. Casa amata e a volte persino odiata è sempre stata, però, ricca di fascino e mistero. Tutto è intriso di storia e ogni oggetto rimanda a mille ricordi e a mille racconti passati e recenti. Persino la polvere si materializza diventando quasi umana mentre quelli che oggi ci abitano, quel che cioè, oggi, resta della mia famiglia d’origine, nella mia immaginazione si trasformano anch’essi un po’ in fantasmi in un gioco di specchi che unisce e confonde il passato con il presente.
VIA ROMA
E’ sempre stata la casa dei fantasmi e delle streghe e persino di personaggi strani venuti da chissà dove che nel buio, nel passaggio da una stanza all’altra, potevano seguirti e magari anche sfiorarti una mano. In quella casa immensa, simile ad un castello, si aveva, in realtà, sempre l’impressione di essere seguiti o spiati, non si era mai tranquilli fino in fondo, soprattutto di notte. Casa amata e a volte persino odiata è sempre stata, però, ricca di fascino e mistero. Tutto è intriso di storia e ogni oggetto rimanda a mille ricordi e a mille racconti, passati e recenti. Persino la polvere si materializza diventando quasi umana mentre quelli che oggi ci abitano, quel che cioè, oggi, resta della mia famiglia d’origine, nella mia immaginazione si trasformano anch’essi un po’ in fantasmi in un gioco di specchi che unisce e confonde il passato con il presente.
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