Ex-stasis
(il piacere, il corpo, il dolore e il sacro)
Elaborazione grafica e stampa digitale su strato di gesso sabbiato applicato su forex. Interventi di pittura acrilica, foglia oro, carta velina, garze e resina sulla superficie.
L’opera fa parte di una installazione consistente in tre opere digitali e una serie di sculture in resina.
Il progetto si sviluppa sul concetto di estasi, ovvero uno stato della coscienza accompagnato da sensazioni intense di benessere emotivo, di illuminazione o di pace in cui un individuo viene a trovarsi in conseguenza di particolari esperienze mistiche. La raffigurazione delle estasi dei santi e delle loro visioni del divino rappresenta uno dei temi più cari all’arte barocca. Gian Lorenzo Bernini segue quasi alla lettera la testimonianza lasciata da Santa Teresa d’Ávila per descrivere scolpito nel marmo il miracolo:
«Un giorno mi apparve un angelo bello oltre ogni misura. Vidi nella sua mano una lunga lancia alla cui estremità sembrava esserci una punta di fuoco. Questa parve colpirmi più volte nel cuore, tanto da penetrare dentro di me. Il dolore era così reale che gemetti più volte ad alta voce, però era tanto dolce che non potevo desiderare di esserne liberata. Nessuna gioia terrena può dare un simile appagamento. Quando l’angelo estrasse la sua lancia, rimasi con un grande amore per Dio» (XXIX, 31 Autobiografia Santa Teresa d’Ávila ).
Bernini interpreta il piacere mistico della Santa Teresa D’avila e della Beata Ludovica Albertoni con grande sensualità e con un’ambiguità di fondo tra amore mistico e sensuale. L’afflato mistico che porta alla comunicazione con Cristo è descritto attraverso la posa del corpo e l’espressione del volto.
L’opera di Elisabetta Cardella riprende l’iconografia tradizionale dell’estasi mistica ma cercando la sacralizzazione del piacere. Un piacere terreno, viscerale, istintivo, legato alla natura umana e alla carnalità. La profondità mistica del momento è rappresentata dalla potenza magnifica degli elementi naturali. La veste si trasforma in cime di montagne rocciose da cui scendono cascate e fiumi che solcano la terra, buie grotte a simboleggiare la profondità della sensazione e il legame ancestale con la terra. Dalla bocca spunta un Arenaria Huteri, fiore molto resistente che cresce tra le rocce.
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