MADE IN ITALY - Pizza ai frutti di mare

MADE IN ITALY - Pizza ai frutti di mare

“MADE IN ITALY – Pizza ai frutti di mare” è un lavoro che gioca su più livelli di analisi. E’ un contenitore della pizza che diventa quadro o viceversa? E’ certamente un lavoro che nasce dal ready-made duchampiano ma che in realtà vive per un discorso completamente politico. Il rapporto che intercorre tra l’immagine prestampata che troviamo nella parte esteriore del contenitore e l’immagine che troviamo al suo interno è la vera chiave di lettura dell’opera.
Questo lavoro (parte di una serie dal titolo MADE IN ITALY) affronta due temi molto italiani: la pizza come uno dei simboli della nostra cultura culinaria e l’immigrazione, tema forse più discusso dell’ultimo decennio. Il continuo rimando da un immagine all'altra porta lo spettatore a diverse riflessioni sul futuro del nostro paese.
.L’ immagine idealizzata della pizza e della bellezza che tanti turisti cercano nelle nostre coste e nel nostro mare si scontra continuamente con la cruda realtà che viene rappresentata dai corpi senza vita che occupano la parte interna del contenitore della pizza. Viene a crearsi come un corto circuito. Anche l’azione fisica, cioè quella di aprire il contenitore dove ci aspettiamo di trovare una “Pizza ai frutti di mare”, contribuisce a creare questo stato di shock, ritrovando all'interno un immagine respingente. Infine anche il segno contribuisce a questo distacco da parte dello spettatore. Le linee e i tratti non sono puliti e perpendicolari, ma si scontrano continuamente, quasi simulassero un esplosione, instabile e sgradevole.
Qui il rapporto tra l’”arte del brutto” e l’efficacia del messaggio giocano una continua sfida.

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