Like the bee gathering honey
Intimamente influenzata dai suoi viaggi nelle terre dell'India, l’artista ha tratto ispirazione da una forma di body art molto antica - il mehndi, tatuaggio temporaneo tutt'ora in uso nei rituali vedici e nelle cerimonie nuziali in India, Africa e Medioriente - che simboleggia il “risveglio della luce interiore”.
Attraverso un movimento sincretico, somigliante ad un elettrogramma emozionale, è narrato un “personale” rito di passaggio verso la consapevolezza, una sorta di "matrimonio mistico" in cui le linee contigue di henné - prima tracciate sul candore del proprio corpo, poi meticolosamente asportate - sono segni testimoni del processo di purificazione necessario al ritorno verso il sé originale, e metafora di una trasmutazione interiore.
Sono rintracciabili nell'opera sia alcuni aspetti dell’ascesi e della spiritualità, sia il tentativo di liberarsi dal peso e dagli ostacoli derivanti dalle sovrastrutture sociali e storiche che rendono difficile la riscoperta della propria essenza. Tra questi due poli si dispiega tutta la ricerca di Chiara Tubia, e propriamente come tensione liberatrice e movimento ascetico di purezza. Così come tutte le innumerevoli esperienze della vita ci segnano, così ogni individualità è chiamata a ripulirsi continuamente da queste “croste di inautenticità” allo scopo di riscoprire e di mantenere integra la propria essenza.
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