Intimità n.3
Questo lavoro è volto alla ricerca della perdita dell'Io, in modo che esso possa aiutare l’osservatore a ritrovare il luogo più intimo all’interno di sé stesso, sublimandosi tramite il rimando dell'assenza e del nulla, che sono qui intesi come spazio dove rigenerarsi e trovarsi nuovo. In questo luogo il tempo sembra quasi fermarsi: esso continua a modificare l'opera, agendo su di lei finché non lo distruggerà sbriciolando la carta in minuscoli cristalli d'olio e riportando il lavoro in uno stato tra il solido e il gassoso, la polvere ed il ricordo di ciò che è stato.
Commenti 0
Inserisci commento