Adoro riprodurre scene di denuncia, di doppi sensi, di quotidianeità. Non mi interessa la mela sul tavolo. La mela era così una volta e lo sarà domani. Voglio far vedere dove viviamo. Cosa è oggi la nostra epoca. Tutto ciò che è divertimento notturno, sballo, serate, droghe, selfie, social, sesso, perversione.. Tutto questo però, attraverso le luci della notte, o quelle luci che del Caravaggio mi han sempre influenzato. Poche, soffuse, che fanno emergere a tratti la fisionomia dei soggetti e degli oggetti. In tutto questo il gioco dei doppi sensi, perchè si colga sempre nella posizione e nei comportamenti dei modelli. Ma questa volta facendo uso della fotografia, avevo anche qui l’obiettivo d spingermi oltre e quindi riprodurre i liquidi, il vetro, l’alcool, i riflessi, i lucidi capelli, la succosità di una lingua. È un periodo dove la vita mi ha portato in Argentina e le notti di joda, ovvero di puro divertimento estremo, mi han dato modo di trovare scene da scattare per le singole opere. Perchè Vizio? Non credo ci sia da spiegarlo. È l’emblema di ciò che ci piace fare, in uno stato confusionale. Cobalto? Perchè anzichè uscire dal nero/bruno del Caravaggio, le tele hanno sempre una base di Blu cobalto. Di viola cobalto. Di nero. E i soggetti si trovano in questa dimensione come un liquido in cui annegano che chiamo “notte”.
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celeste,
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