tracimazione
Allagamenti, tracimazioni, esondazioni in città deserte intendono narrare un mondo puro, diverso, possibile e pur fantastico, dove il distacco dalla realtà diventa polemico.
Le chiamiamo città, ma sono solo radi edifici di reminescenze palladiane immersi in bacini d’acqua che paiono dei fonti battesimali.
La saldezza dell’idea spaziale alla base di queste pitture coincide con la labilità sintattica di un’assonometria approssimativa (ma paradossalmente puntigliosa nei particolari), che in definitiva è antiprospettica.
Queste opere sono anfibie: raccontano di una vita propria (nella creazione di spazi irreali) ma nel contempo sono luoghi dell’anima, sospesi a metà tra il ricordo di immagini già viste, sognate o più semplicemente immaginate.
Le “esondazioni”, “allagamenti” o “tracimazioni” si concedono a colori squillanti, ad una tecnica compunta, perfetta; ma la perfezione tecnica non è tecnicismo, bensì strumento dello stile, infatti solo attraverso un compiuto stile la visione resta candida e lo stupore dello spaesamento nella visione di mondi altri, crea il divertimento.
E’ il miracolo delle città sorgenti, ordinate in modo maniacale, straordinariamente vive dove ma
Commenti 1
Your friend emily eunjue hayes
Inserisci commento