Duchenne Ecstasy

Duchenne Ecstasy

L'artista rilegge l’iconografia sacra alla luce della componente psicologica della dimensione estatica.
Alletto si serve dell'arma della citazione e, all’interno di una cornice ovale pittorica e bituminosa creata dall'artista stesso, inquadra il volto di una donna in estasi tratta da una fotografia realizzata nell'ambito della ricerca del medico francese di fine ‘800 Duchenne.
Ciò che ha colpito da sempre l'immaginazione dell'artista è lo strano e interessantissimo connubio che si ritrova nella documentazione del lavoro di Duchenne.
Se da una parte è innegabile il contributo di questo medico allo studio della fisiologia dall’altra questa ricerca è stata portata avanti con una quasi inspiegabile tensione estetica. Egli infatti faceva assumere ai suoi soggetti pose che ricordano quelli dell’iconografia pittorica tradizionale e inoltre chiamava talvolta anche grandi fotografi a immortalarli.
A tutto ciò si aggiunge anche una certa perversa violenza del metodo adottato: Duchenne infatti si serviva di scariche elettriche sui muscoli facciali dei suoi pazienti così da costringerli ad assumere la posizione e la configurazione fisiognomica desiderate.

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