nonnità

nonnità

Pittura, Spiritualità, Sentimento, Morte, Famiglia, Tecnica mista, 140x160x2cm
L’opera dal titolo “Nonnità “ è stata dedicata a mia nonna, scomparsa il 6 marzo 2020 all’ età di 99 anni per cause rimaste ignote di fronte al dilagare di decessi ai tempi del covid-19, dopo 45 anni di inusuale e felice convivenza domestica all’interno del nostro nucleo familiare. “Nonnità “ esprimere l’importanza del rapporto insostituibile in particolare con la nonna materna, figura ieri rappresentata in molti dipinti antichi quasi a completamento della classica maternità e oggi raffigurata in quest’ opera contemporanea per sottolineare l’importanza sociale giuridicamente riconosciuta nel ruolo di crescita dei nipoti e di tutta quella che dovrebbe essere la nostra comunità.
La figura della nonna è da sempre quella che dispensa certezze, con saggezza, protezione ed esperienza, è il nostro rapporto generazionale con la storia, ed è proprio in un momento di emergenza sanitaria come questo che ne cogliamo la fragilità dovendo fare i conti con il tempo e rimanendo impotenti di fronte alla loro scomparsa.
Ma ci sono rapporti talmente radicati nei nostri sentimenti da sconfiggere, travalicare, le separazioni dolorose dell’esistenza umana, come quelle che interrompono le vite proprio delle persone più anziane e più care.
Queste trasformazioni gettano le loro profonde radici nelle tracce, nei solchi che si sono formati nella nostra anima.
In questo terreno fertile il ruolo, la figura, l’aura magica della nonna ha il suo posto nel mondo psichico: vengono coniugate saggezza e scoperta, impegno e creatività.
Sia che appartengano alla nostra esperienza personale o che siano accolti nei confini del passato la nonna ha il diritto di abitare nell’eterno presente dell’anima, nell’incontro mistico tra “ puer e senex “, ovvero tra giovinezza e anzianità, dove i nostri sogni fiabeschi si coloreranno di ricordi . Sarà un incontro che, di volta in volta, rafforzerà ciò che è già indissolubile: una traccia eterna di amore, inteso come interpretazione etimologica all’origine del termine individuata nel latino a-mors cioè senza morte, quasi a sottolineare l'intensità senza fine di questo potentissimo sentimento. Direi, "il sentimento" per antonomasia.

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