Janara...
il collo cinto di boccioli di rosa, il capo colmo di visioni d'infanti, i palmi aperti alle tue unghie d'argento, gli occhi aperti ai tuoi raggi illuminanti, vagina e utero spalancati a ricevere il tuo splendore...oh dea, sarò un degno recipiente.
Caducità, tutto è caducità.
Il pene si alza solo per ricadere; la donna si riempe solo per svuotarsi in una convulsione che scuote il mondo; la poetessa cresce, e diventa voce solo per tacere con l'avvento della morte.
Un tratto la cancella sulla pagina, pure io apro il libro e un vento gelido mi investe dall'eternità.
Oh dea, vengo a te cinta di lacrime, di rovina, nel fischio del vento.
Mi cingo il collo delle erbe della strega per allontanare la caducità che è destino comune.
Le erbe si disseccano e si polverizzano, il volto si trasforma nella mappa dell'ansia, e mia figlia si avvolge come vite sul traliccio della caducità.
Oh dea, insegnami ad amare la rovina, la morte e il passare delle cose,
io so che da quel flusso sgorga la tua benedizione.
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