AU.  AURUM  FAVELAS.  gerarchie di caos e continuità.

AU. AURUM FAVELAS. gerarchie di caos e continuità.

Scultura, Politico/Sociale, Metallo, 60x60cm
l'architettura basilare della vita risiede nel sub-atomico tale configurazione rinviene in modo emulativo dopo passaggi dimensionali d'energia sulla realtà che ci circonda,
difatti aurum favelas è il divenire di questo concetto: la città d'oro che vive di sprechi l'eldorado è l'atomo, lo stesso è formato da neutroni e protoni, i neutroni (neutrali) sono quei personaggi che fanno dell'edonismo loro condizione e non hanno nessuna remora positiva verso l'esterno, i protoni invece sono quei personaggi a cui stanno a cuore i problemi del sociale anche se risiedono nell'aurum (atomo d'oro), i passaggi di proprietà d'energia e quindi di empatia avvengono perchè il numero dei protoni (79) è eguale al numero degli elettroni (abitanti delle favelas) quindi ne deriva una simmetria, con ciò si vuole significare che il mondo non è fatto male ma lo è in considerazione dello stampo primario, quindi se sei uno stronzo potrebbe non essere colpa tua, il male è insito nel bene, purtroppo senza asimettrie l'universo non sarebbe esistito se non in una forma amorfa.

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Commenti 5

biagio castilletti
14 anni fa
grande lavoro, bravo
gabriele vegna
14 anni fa
gabriele vegna Artista
bellissima, peccato non vederla dal vero - ciao gabriele
Serge Fabrega
14 anni fa
Serge Fabrega Artista
good idea and good realisation
Luca Prete
14 anni fa
Luca Prete Artista
ciao carlo, ti ringrazio ho visto i lavori di kelley molto belli non li conoscevo, sembrano delle ampolle (bottiglia) quelle che rigiri ed esce la neve, ovviamente con le dovute proporzioni concettuali, per quanto riguarda i materiali sembra corian o plastica, le mie per la maggiore sono realizzate con punte metalliche da cucitrice su basi di legno, nuovamente grazie, ciao
Carlo D'Orta
14 anni fa
Carlo D'Orta Artista
Interessante. Come struttura, ricorda un po' le Kandor cities di Mike Kelley alla fondazione Pinault, in occasione dell'ultima biennale veneziana. Ma la sintesi polemica con le favelas è una idea eccellente. Bravo

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