madre a kabul
Una madre che ha visto passare attraverso i suoi occhi gli orrori più atroci della guerra, una madre senza volto, perchè la disperazione di fronte a certe ingiustizie non conosce una forma, una voce, un confine.
La scultura è realizzata in gomma, incapsulata in una struttura in plexiglass e completata da altri elementi.
Ho avvertito il richiamo della gomma come materiale nell'intimo, nelle viscere.
Sperimentando questo materiale mi sono resa conto che può essere tanto grezzo e denso e al tempo stesso raffinato e liscio. Ho messo insieme gli opposti nell'ultimo tentativo di mantenere una struttura solida, partendo da un materiale caldo e morbido che tende a ricadere su se stesso, e integrando parti di un materiale solido, grezzo e freddo.
Così ho dato voce alla disperazione, alla durezza e al sentimento puro universale, che cerca giustizia e pace
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