Non sono
Non mi fermo alla superficialità del supporto, ma costruisco, rompo, scavo, taglio, incido e ricostruisco, sfruttando le proprietà originarie, cromatiche e strutturali, degli oggetti destinati a nuovo uso.
Questo approccio all'arte porta con sé l'idea di morte/rinascita che l'opera presentata sintetizza bene. La morte che ognuno di noi attraversa istantaneamente porta con sé il seme di una subitanea rinascita, in una ciclicità di continue metamorfosi; alla pari di noi stessi, la materia è protagonista della nostra società del consumo. Se da una parte l'uomo è al centro del processo produttivo, dall'altra, in qualità di essere distruttivo, abbandona, destruttura, demolisce ciò che ha contribuito a far nascere. Ma la materia, come l'uomo, vive, si trasforma nella sua plasticità, passa attraverso la morte e, grazie all'ausilio dell'arte che crea, tende all'assoluto, ad una luminosa rinascita.
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