OVERLINE
L’opera rappresenta il limite dettato dalla fisicità umana, nell’impossibilità di non poter esser liberi se non tramite il proprio pensiero; perché identificati e contestualizzati, regolamentati da uno Stato, una Nazione, dai legami con gli altri, limiti reali generati dalla mente umana come i confini geografici, di categorizzazione e classificazione sociale, che non sono altro che dettati e imposti nella nostra cultura per dare regole e controllo e ricavo economico.
I limiti della mente diventano reali.
Over line, rappresenta il superamento di questi limiti per quanto rimanga un concetto onirico e di estraniazione proprio per la condizione di fisicità intrinseca nell’essere al mondo, ma anche il solo concepirlo è già la prima delle libertà.
Durante la mostra “Wall-less room” l’opera è stata completata da un “filo rosso” che partendo dalle braccia spiegate percorreva tutte le stanze attraversandone le pareti i soffitti e il pavimento, come un virtuale confine mappale.
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