"senza titolo"

"senza titolo"

Focalizzata sulla rifrazione della superficie, questa riflessione distrugge ogni continuità percettiva. Le esperienze ordinarie della divulgazione e l'addomesticamento dell'architettura decostruttivista sono tradotte in un traslamento: le visioni in primo piano delle superfici diventano oniriche visioni miniaturizzate.
Nel risultante caleidoscopio, presenze umane e oggetti sono fugaci e isolate apparizioni. La storia non esiste più, le connessioni sono perse.
L'estetica della piccola superficie riflettente diventa una metafora dell'isolamento connettivo dell'era dell'I-phone e il montaggio sogno-incubo della pittura di Ascari visualizza il compulsivo stato mentale che si relaziona con esso in questo contesto.
Le fastidiose tele si presentano come immagini/oggetti fuoriluogo e fuorimoda, polemicamente inadeguate, lente, simultanee e complesse, consciamente pongono questioni sulla fisicità e la presenza. E' un archivio contemporaneo e memoria del presente, estetica del potere tecnologico.

Estratto del testo critico di Raffaele Bedarida, “Cells”, Harlem Studio Fellowship, New York, 2009

Piace a 8

Commenti 3

Vincent Mangeruca
14 anni fa
Tecnica eccellente
Giuseppe Castelli
14 anni fa
brava Elena, geniale!!!
Marcello Toma
14 anni fa
Marcello Toma Artista
wow!

Inserisci commento

E' necessario effettuare il login o iscriversi per inserire il commento Login