Catullo usava l’ironia scrivendo che ciò che dice una trepida amante bisognerebbe scriverlo sull’acqua: Annalù ha la visione femminile ed ipnotica di questo fluido sacro. La imprime nel ricordo delle parole, la modella nel gioco della barchetta di carta e se l’osservatore si lasciasse catturare in modo esoterico da quell’ acqua che “sgorga” dalle pagine di vetro coglierebbe di questa l’elemento biologico, l’elemento spirituale e quello religioso facendosi trascinare nel principio del Tutto da questo suadente ed elettrizzante oro blu. M.M. Castellano
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