Clopt Clopt

Un caotico collage di scene di violenza,racconti di cronaca nera, una pelle grigia e buia ricopre un cavalluccio a dondolo, mondi talvolta contrapposti talvolta sovrapposti, realtà apparentemente agli antipodi del cuore umano.
“Clopt clopt” non intende essere solo la solita dura, e talvolta retorica, condanna alla violenza sui minori ma andare oltre, indagare il profondo vuoto tra lo spettatore cittadino modello, e l’attore della scena criminale.
Diceva Pablo Neruda: Il bambino che non gioca non è un bambino, ma l'adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che ha dentro di sé.
Il bambino mai cresciuto vede ma non guarda, volta il capo, non si interessa, si nasconde dietro la paura, lui vuole solo vivere in un mondo colorato di balocchi.
Il secondo, l’uomo che non può sentirsi bambino, è un essere incompleto, manca di candore, lui è destinato a diventare l’attore della scena, lui non sa distinguere, lui non sceglie, la violenza è l’unica strada che può percorrere.
Bambini mai cresciuti, uomini mai bambini.