Il lavoro è veramente interessante, soprattutto per l'uso dei materiali. Andrebbe visto dal vero, perchè in questo caso la fotografia è veramente "punitiva". Non conosco la storia di Sasha Grey, ed è una buona opportunità per allargare i propri orizzonti.
Sasha Grey ha però fatto della ua vita un affare mediatico ":« Non sono una vittima solo perché ho scelto la strada del porno. Nessuno ha mai abusato di me e non ho mai preso droghe.. Sono sempre stata consenziente su tutto quello che ho fatto. Sono una donna che crede fortemente nelle sue scelte. Non penso affatto che tutte le donne debbano fare porno e fottere come conigli. Per me è un affare. Punto. »
pornografia e performance art spesso a ragione e a torto incrociato strade affini. Da Annie Sprinkle alle Pornoterroriste, per poi arrivare al queering extreme di Vagina Davis e Athey.
E' un'opera, questa, di difficile lettura; occorrerebbe informarsi prima su Sasha Grey, sublime (oso dire) pornostar americana che del sesso, della sua pratica, ne ha fatta un'arte: le sue 'esibizioni erotiche', infatti, sono delle vere e proprie perfomances, - degne di esser recensite 'criticamente' come opere d'arte.
La Bertoli ha capito tutto di Sasha e quest'opera n'è testimone.
Cordialmente, Giuseppe Teobaldelli Teo de Baldus
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La Bertoli ha capito tutto di Sasha e quest'opera n'è testimone.
Cordialmente, Giuseppe Teobaldelli Teo de Baldus
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