“burned stump” rientra in un progetto di ricerca personale sui numerosi spazi che in estate si incendiano nel sud dell’Italia, sia per il forte vento e per le sterpaglie ormai secche, sia per mano dell’uomo. La desolazione, l’assordante silenzio, i cumuli informi di tronchi e rocce annerite sono i segni di un paesaggio che cambia repentinamente aspetto operando un annullamento, uno svelamento della terra nella sua nudità. Riaffiora alla vista ciò che prima era celato dall’erba alta, rifuti di ogni genere che, nonostante il tempo, non possono essere riassorbiti dalla terra. E’ come se il fuoco operasse dialetticamente uno svelamento del terreno per restituirlo allo sguardo nella sua condizione reale, fornendo nella sintesi un pretesto di bonifica. Questa particolare condizione catartica è anche uno stato dell’animo: la tragedia di un campo bruciato può rappresentare quantomeno la metafora inquietante di un rinnovamento possibile.
News
celeste,
Commenti 10
Rispondo alla domanda di Ilaria dicendo che, escludendo il genere commerciale, per me il lato creativo della fotografia termina nel momento in cui scatta l'otturatore. Dunque il risultato deve essere già apprezzabile sul negativo appena sviluppato. Tutte le fasi successive alla ripresa concernono esclusivamente l'aspetto espressivo…
In ogni caso opera molto efficace..Bravissimo come sempre!
Inserisci commento