Luce
alla pelle, alle microvariazioni, alle strutture tonali, alla scelta dei colori, all´illuminazione: sono questi gli strumenti
necessari alla sua azione di penetrazione indagativa nelle mappe emotive che affiorano sui volti degli uomini.
Questo metodo di lavoro, dunque, intende, sempre attraverso una riaffermazione della pittura, trascrivere umanamente la verità dei fatti emotivi di cui è costituita una vita. E´ un atteggiamento, evidentemente, distantissimo dal puro visivo di matrice iperrealista, nel quale tutto è già lì, presente SULL´immagine, ed il dettaglio è copia, e l´opera finita non è che un impressionistico frame. I ritratti di Grones sono
lontanissimi dall´essere delle copie dei volti originali. Sembrano piuttosto referti contemporanei. Le espressioni sui volti
non sono tranquille. I soggetti non sorridono compiacenti al pittore mentre questo li ritrae. Così frontali, sembrano sdraiati
su un tavolo autoptico, dove il pittore, dolcemente, li apre. (Gianluca d'Incà Levis)
Commenti 3
Forse troppo perfetto per i miei gusti, ma complimenti davvero...
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