Big Oritsuru

Big Oritsuru

Un’antica leggenda giapponese racconta che chi riesce a piegare almeno mille gru di carta, secondo la tecnica degli origami, potrà vedere esauditi i desideri e le preghiere che ha nel cuore. La gru è tradizionalmente un animale legato al concetto di lunga vita e di dedizione.
Al mito delle mille gru è inoltre connesso uno dei più toccanti episodi della storia del Giappone post bellico la vicenda di Sadako.
Tutte queste suggestioni sono confluite nella grande installazione intitolata Big Oritsuru.
Nella visione dell’artista, non mille gru ma una gru mille volte grande che porta sul becco un segno indelebile, il sangue dell’artista, e che assume un valore profondamente sacrale.
Quest’opera presenta evidenti aspetti di ibridazione culturale, il riferimento al mito scintoista della gru si fonde con l’idea presente nella dottrina cristiana, ma desunta da una tradizione antropologica comune alla totalità del genere umano, che il sangue sia il più efficace dono sacrificale.
La gru, portando sul becco il segno tangibile e fisico della presenza dell’artista, il suo dono, diviene l’intermediario per raggiungere la divinità.

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Commenti 2

Michela Pedron
14 anni fa
Michela Pedron Artista
Più che un nuovo ciclo la chiamerei una nuova esigenza alla quale non posso sottrarmi ;)
massimo casalini
14 anni fa
Mi stupisci e mi spiazzi, con questa opera!
Un nuovo ciclo?
Ciao!
Massimo

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