I ain't superstitious
Una sposa vestita di carta di giornale entra nella chiesa sulle arie da un coro mistico
È sola, nessuno l’accompagna e nessuno l’aspetta all’altare.
concentrata si dirige lentamente verso
l'altare, ma la guida di tappeto è stata sostituita da una di specchi e la sposa camminando li frantuma senza esitazioni sotto i suoi tacchi.
Il titolo della Performance e dell’installazione “I ain’t superstitious” è ironico. Il tutto ruota intorno a delle simbologie fortissime fatte di archetipi radicati in noi tra cultura, tradizioni e superstizione.
La società attuale soffre di crisi di identità non riesce più a riconoscere i valori antichi e le proprie tradizioni, allontanandosi verso più esotici (e all’apparenza più facili) stili di pensiero e di vita.
Abbiamo bisogno a volte di infrangere le nostre tradizioni e la nostra cultura ma facendolo con ignoranza spesso infrangiamo noi stessi così come la sposa rompendo gli specchi sotto i suoi piedi infrange anche la sua stessa immagine.
Commenti 1
Inserisci commento