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L’input è partito dalla paura, con cui l’uomo ha convissuto per secoli, dell’horror vacui; se mistici, filosofi, poeti e quant’altri si sono occupati della paura del vuoto, del nulla, oggi che viviamo un tempo pregno, brulicante d’immagini, dove siamo assaliti da un’eccessiva e violenta visibilità in un tutto e in un troppo asfissiante, forse la paura dovrebbe essere quella del pieno, pertanto l’horror vacui potrebbe essere sostituito con l’horror pleni.
In questo contorno di apparenze dove il mondo si traduce in una sempre più severa miopia, è cogente la necessità di poter oscurare a volte il nostro sguardo, per riattivare la visione con gli occhi della mente e provare a ridare così uno spessore di senso alla realtà.
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