Bukowski dava"un'aurea" all'oggetto,trasudandolo di vissuto -Mentre esso è antiriflettente-è l'esatto contrario:)) - (In pscanalisi "Lo specchio" dove cercare il nostro "doppio" si è rotto) in realtà gli oggetti sono inintelleggibili,di una alterità siderale,irriducibili .E siamo oltre al desiderio -siamo passati all'isteria senza investimento ( (dilazione del senso e rimozione del "doppio") :cerchiamo significanti e non significati.Il tuo è un delizioso accumolo di significanti:))!
..raffigura il caos che rimane in una cantina dove passano tutti i nostri desideri..oggetti vissuti ,forse troppi ,forse inutili ma anche loro,in quanto materia, posseggono un'energia che cerco di filtrare con il colore...restano li immobili a dispetto del tempo che invecchia noi e valorizza loro...e come diceva Bukowski :"le cose con una forza propria e con una vita propria vanno per la loro srtada, parlano per se stesse, creano magia a modo loro".
Mi fa pensare a un racconto di Calvino, in una città dove accumulano cose inutili, finché sono sommersi.
Desideriamo sempre tante cose che poi sono inutili.
Comunque anche tu sei "brava".
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Desideriamo sempre tante cose che poi sono inutili.
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