DEEP WHITE
Da una serie di fotografie elaborate e trasposte in ricamo. Solo fili in-tramati bianchi su tessuto bianco. Le miriadi di sfumature bianco-grigio-nero dipendono solo da come la luce illumina l’opera
Come lenzuola immacolate impregnate in potenza del tutto possibile.
Alberi fotografati in questi anni di ricerca di un mio spazio nel mondo, nei luoghi in cui sono stato e in cui anche per un attimo ho sognato, ho desiderato di vivere. Il non saper stare qui e ora. Zurigo, Firenze, Buenos Aires, New York, San Paolo, Città del Messico, Berlino: dove?
Albero come uno spazio-tempo-desiderio
Una ricerca di un racconto che vuole legare il mio presente con il passato familiare, tra la Svizzera e l’Italia. Ricami di oggetti, situazioni, odori appartenenti ai vuoti della mia famiglia e riemersi dal desiderio.
I lutti e la memoria; o le mancanze delle mie memorie tra le scartoffie, le pieghe del tempo.
Nel mare lattiginoso, bianco, puro e indefinito dei tessuti, si concretizzano per brevi momenti, odori, forme; al limite della percezione.
Bianco e la materica presenza del nulla
io chi,
dove?
bianco, assoluta possibilità, assoluto niente, leggerezza di
minime percezioni emotive
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