Perturbante con Turbante II
Il volto dell’individuo è però spesso celato e intrappolato dietro a un pensiero che non è libero. Gombrich, riprendendo una tematica presente in tanta letteratura e arte del novecento, in un suo saggio notava come l'uomo contemporaneo si modella “così tanto sulle attese degli altri da assumere una maschera, o come dicono gli junghiani, la “persona” (appunto “maschera” in latino n.d.r.) che la vita ci assegna, e diventiamo a poco a poco il nostro tipo sino che ad esso si modella tutto il nostro comportamento, finanche la nostra andatura e espressione facciale.” La maschera è dunque qualcosa che si coglie prima ancora di notare la faccia. E' quel tratto caratteriale che risalta all'occhio e che l’individuo assume in modo tale da farsi riconoscere, ma anche da celare tutto ciò che non appare.
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