Il giorno della memoria
Tre rabbini camminano nel silenzio ovattato della plumbea giornata invernale, avvolti dal grigiore del cielo, dall’immobile gelo della neve e soprattutto stretti dalla straziante cornice del filo spinato. La loro visita è un muto e sconsolato omaggio all’atroce passato del loro popolo ed allo stesso tempo una caparbia testimonianza del rifiuto del male.
Una sola nota diverge e squarcia questo senso di fredda solitudine e di ineluttuabile angoscia. Una leggera farfalla d’inverno posata sul pesante filo spinato. Un simbolo di evasione, di rinascita, di vita e di rivincita. Un simbolo dell’anima che racchiude in sé la fragilità dell’essere umano, ma anche la sua possibilità di tornare a spiccare il volo.
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