Navata centrale
Genova. Fa parte di una serie di quadri sull’ architettura a cui sto lavorando da alcuni mesi e
che fanno seguito ai soggetti urbani che ho approfondito negli ultimi tre anni
In questi dipinti lavoro con grandi pennelli piatti , in maniera molto rapida e ripetendo più volte il
passaggio di stracci e spugne sul colore appena applicato.
Le forme che creano l’impianto prospettico le ottengo con velature e accostamenti di tonalità
differenti. Eliminando completamente il disegno cerco di restituire una sorta di vibrazione, come
se l’immagine non trovasse mai una messa a fuoco definitiva e l’osservatore fosse costretto a
oscillare tra due punti.
Su questa base mi muovo indagando la profondità del colore applicando delle stesure che
danno la tonalità di base a grandi porzioni di tela.
La preferenza per la grande dimensione facilità questo tipo di ricerca in un lavoro che si colloca
ai margini dell’astrazione senza rinunciare all’elemento figurativo e hai suoi contenuti intrinsechi.
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