New York
L'essere in un determinato luogo per un qualsiasi periodo di tempo, ci da la possibilità di avere una percezione “deformata” dello stesso; questa deformità è data dalla nostra soggettività, dal modo in cui vediamo o percepiamo le cose che ci circondano: la conformazione di quella città, le persone che la popolano, la storia di quel luogo e la luce che ne emana.
Spostarsi da un luogo ad un altro, si traduce in una trasformazione dei colori e delle forme all'interno dell'opera che, proprio per questo motivo, si fa lavoro “itinerante”.
L'attenzione per i dettagli si sviluppa, all'interno delle mie opere, sempre in un rapporto dialettico con la totalità del luogo e dell'immagine che esso suscita.La narrazione dunque attraverserà due fasi: prima è quella della percezione globale, paragonabile alla visione periferica dell'occhio umano, la seconda invece è quella della percezione metonimica(del particolare in rappresentanza del tutto)esemplificata in molti dei miei lavori, paragonabile alla visione dell'occhio da un mirino di un fucile di precisione.
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ciao
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