Body after Revolution
Può sembrare una sindone futuristica, riemersa tra le macerie di una civiltà in decomposizione: in realtà sono le macerie di un corpo, del mio corpo, che si sacrifica per decomporre quella stessa civiltà. Tratto dal peggior incubo della mia vita, Body after Revolution ne raffigura l'ultima scena, in cui il sottoscritto vede se stesso allo specchio consumato dal fuoco. Un fuoco che egli stesso appicca, insieme alla folla, durante una rivolta.
Forse il quadro è un tentativo per esorcizzare quell'immagine, ma poco importa. Il fatto importante è che l'opera, composta in tempi non sospetti, trasmette un messaggio premonitore: la sensazione di un mondo instabile, di un'esasperazione montante, di cui le rivolte arabe, iniziate in Tunisia proprio con un ragazzo che si dà fuoco, sono drammatici avveramenti
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