“ALERT NOT ALARM” (Aesthetics of Terror)
Da una serie di ricami con frasi tratte da messaggi pubblicitari della polizia o di altri organismi di sicurezza. Le ricche stoffe da arredamento appartengono alla sfera privata della domesticità borghese, o agli spazi protetti sempre più in auge in tutto il mondo delle Gated Communities. Questa frase mimetizzata, come altre prodotte (“You don’t have to be sure”, “Don’t rely on others”, “Report anything suspicius”,“Trust”, etc), rende visibile il continuo dissociante bombardamento che riceviamo, coscientemente o meno, nel nostro quotidiano.
I ricami, emergono come immagini fantasma del pericolo, sempre e ovunque possibile. Il progetto si centra sull’opacizzazione, della nostra percezione del reale, e di come la percezione del pericolo, vero o fittizio che sia, viene gestita ed incrementata nelle nostre vite.
Viviamo la nostra quotidianità in uno stato di allerta. I media reiterano continuamente immagini e racconti di pericoli legati a terrorismo, immigrazione, malattie, crimini efferati e assurdi, focalizzando l’attenzione sugli effetti e non sulle cause. In questo modo la nebulosa d’incertezze, la cappa di paura ci avvolge completamente, stordendoci.
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