Effimeri Parati

“Effimeri Parati” per celare e al tempo stesso mostrare qualcos’altro. I pannelli, sui quali sono indirizzate delle proiezioni che si rifrangono e frammentano, cambiano l’aspetto e la morfologia dello spazio, creando un davanti e un dietro, tra effimera realtà e apparenza fittizia. Nello spazio sono disposti casualmente una serie di gigli bianchi realizzati con carta lucida ad origami con all’interno una luce led bianca. L’installazione è un pretesto per riflettere sull’effimero, sulla labilità, sull’apparenza ed estrema fugacità dell’arte, della vita e della società odierna tra bugie, falsità e segreti: tante parole non dette e immagini non viste – tutto nascosto da effimeri parati. Gli artisti accettano le sfide affrontando e confrontandosi con temi e luoghi scomodi, sapendo molto spesso che il loro lavoro vivrà in un determinato tempo in un determinato spazio. L’attualità e i problemi della società prima di tutto dovrebbero sollecitare l’uomo e la donna, indifferentemente dall’essere artisti, gli artisti hanno la particolarità di poter usare un tono di voce al quale l’orecchio umano è molto sensibile. Al di là di ogni censura.