La striscia si compone di foto estrapolate dai tabloid e dal web, manipolate e riassemblate in maniera sarcastica e provocatoria, in prevalenza immagini di dolore contaminate da altre immagini che invece rispecchiano una società che non soffre. Ne risulta un luogo unispaziale e atemporale di paradossale coesistenza, dominato dalle icone di un’umanità martoriata, offerte all’indifferenza di uno sguardo che ormai ha imparato a ignorare il senso della tragedia che esse rappresentano.