Abbecedario come unità di misura del sé, delle proprie esperienze meditate attraverso la fotografia. E’ questo l’intimo microcosmo descritto nelle immagini di Cristina Cusani, scatti che interpretano il vissuto emozionale che di volta in volta la fotografa elabora dalle memorie quotidiane. Cristina Cusani adotta l’avvicinamento di fatti a parole e di pensieri a immagini, costruendo un personale vocabolario esperienziale, in cui le singole lettere si sviluppano in riflessioni provenienti dal familiare, dallo scoprire e dall’agire stesso nel mondo. Gli scatti diventano momenti, spunti di riflessione, luoghi materiali e immateriali su cui porre l’attenzione e attraverso i quali avviare una conoscenza del proprio essere. Punti di vista ravvicinati e attenzione al dettaglio costituiscono gli strumenti usati dalla fotografa per esplorare, come fosse sotto una lente d’ingrandimento, un’archeologia contemporanea di trascorsi, persone, capacità e sproni personali. Il sillabario di Cristina Cusani racconta i nessi tra riflessioni e immagini, attraverso combinazioni di pensieri che invitano al riverbero, alla creazione di sempre nuovi abbecedari, sia intimi sia dell’esperienza altrui. Chiara Pirozzi