Le mie opere nascono da suggestioni di viaggio e da amori appassionati per donne meravigliose, “muse ispiratrici” con cui ho girato il mondo. Nei soggetti, nel modellato, unisco l’arte classica ad un’ideale romantico, in una poetica che rappresenta “la Donna come sogno”: Sirena, Dea, Principessa; “l’Architettura come simbolo”: tra Razionalismo e Metafisica; “l’Uomo come individuo”: eroe, archeologo, viaggiatore. Creazioni che vanno oltre la dimensione reale, poiché, citando Henry Moore, “…una piccola opera può essere monumentale ed un monumento una cosa trascurabile…”, con una poetica legata alla civiltà greco-romana, alla cultura mediterranea, alle favole del Medio Oriente e ai miti afro-brasiliani, in una visione d’insieme opposta al concettuale contemporaneo e votata al figurativo moderno, ispirata alla tecnica del Maestro Auguste Rodin, dove emerge l’opera dalla materia, con i segni della mano dell’uomo. E guardando con gioia ai mosaici di Piazza Armerina, ai dipinti rupestri del Sahara, al Cristo Redentor di Rio de Janeiro e alla Nike di Samotracia, sono convinto vi sia... “un grande futuro nel nostro passato”. Rio de Janeiro, dicembre 2009 Cav. Omar Salvagno