Questo lavoro si sviluppa attraverso un processo creativo in tre fasi: fotografia, elaborazione e composizione; l’obiettivo è mettere in relazione queste tre fasi ‘formali’ con tre stati ‘immateriali’: memoria, pensiero e racconto.
Il tema del progetto, che non nasce come tale ma lo diventa solo dopo l’applicazione del suddettto teorema ad un gran numero di fotografie, è la città di New York. La forma, ovvero gli edifici che caratterizzano la città, le automobili che la percorrono, le persone che la vivono, divengono memoria impressa dall’obiettivo; questa memoria si sviluppa in pensiero, che può espandersi in passione o addirittura in ossessione, perdendo del tutto ogni caratteristica materiale, mentre le immagini vengono elaborate, colorate, distorte, disintegrate; infine, la forma recupera “matericità” attraverso il racconto, dunque nella composizione e nella stampa dell’opera.
Il risultato è la sintesi di tutto questo, una sovrapposizione di ricordi, elaborati, smaterializzati e ricomposti in un’unica immagine evocativa, che conduca l’osservatore ad una percezione attiva dell’oggetto del tema. Far vivere un luogo a chi non l’ha visitato o semplicemente farlo ricordare a chi invece l’ha effettivamente vissuto.
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celeste,