alessandro reale
Artista, Latina, Italia, iscritto 12 anni fa
L'immagine riproducendosi su se stessa nella sua esposizione continua e ripetuta, arriva ad essere una rappresentazione autoreferenziale che si sostituisce al reale, diviene quindi, in mancanza di quest'ultimo, la rappresentazione del nulla, il simulacro del niente. Rappresentare tutto questo tramite simulacri vuoti per eccellenza: la scultura è la rappresentazione dell'umana forma che non contiene essere umano, non contiene niente di umano. Ha l'illusione dell'eternità ma anche il bronzo e il marmo subiscono il proprio deteriorarsi nel tempo, lentamente. La scultura sosteneva l'illusione dell'eterna trascendenza, in ambito religioso e/o funereo, In generale l'illusione dell'eternità dell'uomo nel tempo. Ma ora è solo rappresentazione del vuoto. Le carcasse di automobili degli autodemolitori che, come il Verano, sono cimiteri dove riposa l'illusione umana del credo nella tecnica e nel progresso rappresentato della macchina, dall'automa, protesi artificiali dell'uomo, sua proiezione nel tempo, suo tentativo di ricreare il mondo artificialmente, di farsi artefice al posto di un Dio che non c'è, di essere Dio. Come le sculture, le carcasse di automobili subiscono comunque l'incedere del tempo, la corrosione. Non sono più quello che rappresentano, un mezzo di locomozione, uno status sociale, un'utilità quotidiana, non sono più niente, solo un groviglio di lamiera arrugginita. Come le sculture sono la rappresentazione di un'immagine autoreferenziale che contiene il nulla del sogno di dominio dell'uomo tramite la sua intelligenza creatrice. Due cimiteri, uno umano e uno meccanico, che, in quanto tali, dovrebbero rappresentare la fine ed il riposo. Ma restano immagini vuote, simulacri del nulla.
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