L’uomo delle società primitive ha cercato di vincere la morte trasformandola in un rito di passaggio. Per i primitivi vi è sempre una morte di “qualche cosa che non è essenziale”; soprattutto la morte della vita profana. La morte viene ad essere considerata come la suprema iniziazione, l’inizio di una nuova esistenza spirituale. Generazione, morte, rigenerazione (rinascita) sono considerati i tre momenti di un unico mistero. La “soglia” delimita concretamente sia il “di fuori” e il “di dentro”, sia la possibilità di passare da una zona all’altra. Vi sono soglie invisibili attraverso cui non è consentito transitare. Nessuna barriera fisica lo impedisce, ma la soglia, una soglia che tutti sentono. [ Ernesto Massimo Sossi "Le soglie invisibili" ]