La paura di guardare in faccia la realtà condiziona ad isolarmi, a voler essere altrove. Le mani diventano uno stanzino buio dove rifugiarmi, intorno a me un accumulo di pensieri, di fatti accaduti, di speranze verso un futuro migliore. Il mio cervello è troppo saturo di informazioni, vorrei azzerare tutto, ristabilire, ricominciare.