L'idea che mi ha ispirato nella realizzazione di questo trittico, che rientra nel mio ventennale percorso di ricerca sulle forme architettoniche delle realizzazioni dei maestri, trae spunto dall'osservazione del forte legame tra la Torre Branca e il Parco Sempione, a Milano. D'estate la torre svetta in mezzo alle fronde folte degli alberi del parco romantico milanese, ma non se ne percepisce tutta la sua magnificente struttura architettonica. D'inverno, invece, passando lungo alcune strade che circondano il parco, essa viene svelata dai rami spogli degli alberi, che quasi danzano insieme alla torre svelandone il fusto, fatto anch'esso di una serie di "rami" metallici, che paiono quasi solleticati da quelli organici, guardando la scena, da lontano. Il trittico esalta lo svelarsi della Torre Branca man mano che si procede lungo il perimetro del parco.